Sessione 1 (dopo tanto tempo) – Darak

… cos’è successo?

Mi fischiano le orecchie, la testa è pesante… e questo odore? Sangue!

Mi riprendo giusto in tempo per schivare un proiettile e ritenendo necessario spiegare come si prende la mira lancio il mio martello dritto nell’incavo del cappuccio del tizio con la fionda. Si sente un rumore di ossa rotte… forse c’era un volto lì sotto.

Mi volto e i ricordi affiorano, devo aver preso un forte colpo in testa… ma non è il momento di rimuginare su questo, si sta combattendo, non voglio perdermi il divertimento!

Osservo… Korinne fa le cose che solo lei sa, Black chissà dove si è cacciato e tornerà non prima del momento giusto, Mint ha impiastrato il terreno di spine alla quale devo stare attento e lì in prima fila ci sono due Martelli che danzano condotti dal buon Dag e Yenros…

Sebbene sia la riserva, la mia ascia non sarà da meno!

[…]

Giusto un paio di colpi e il divertimento finisce. Raccolgo il martello e i pensieri.

Siamo partiti la scorsa giornata, sì non è da molto che siamo in giro… la Resistenza ci aveva mandato? No, ci aveva portato Yenros, la nostra missione era accettare la sua richiesta. Perchè eravamo qui? Nessuno ci aveva risposto. Come sempre queste cose segrete che non mi piacciono per niente. Noi dobbiamo sporcarci le mani senza sapere il perchè.

Yenros ha tenuto in vita uno di quelli con il cappuccio… quello a capotavola. Dice che è il capo, i capi si mettono sempre a capotavola. Ci intima di uscire, vuole parlargli da solo.

Korinne fa quella cosa che ci parla senza aprire bocca… mi scendono i brividi ogni volta che sento la sua voce rieccheggiare nel profondo dei miei pensieri. Mi sembra di essere una marionetta, senza la mano, ma non mi piace lo stesso.

Il succo è, usciamo dalla stanza, tranne Black che invisibile resta. Vedete? E’ riapparso quando serviva… un giorno di questi gli devo insegnare a muovere le mani. Decido di tornare sui nostri passi, c’era una stanza strana mi sembra… eccola, giusto prima di quella con i demonietti alati…

Korinne: “Queste pozze non sembrano materia Arcana… voi ne sapete qualcosa?”

Credo di aver letto, tempo addietro, di anime intrappolate nel limbo tra mondo materiale e abisso, hanno l’aspetto di essere umani che cercano di uscire da una membrana gelatinosa… se non erro è una sorta di giochino che fanno i demoni per passare il tempo… certo nei libri non raccontano dell’olezzo che emanano!

Metto in guardia tutti, sicuramente i demonietti che abbiamo affrontato non erano abbastanza potenti per fare ciò… potrebbe esserci qualche entità superiore…

La voce di Yenros rieccheggia nei cunicoli, si chiede dove siamo finiti… se i residenti avevano dei dubbi sulla nostra presenza, ora sono fugati di sicuro.

“Yenros, hai scoperto qualcosa? Sai cosa ci aspetta più avanti?”

Grugnisce un “no”… ed è già più di quello che mi aspettavo.

Rieccheggia nuovamente la voce di Korinne: “Black dice che queste persone stavano svolgendo un rituale per ristabilire il regolare corso del tempo…”

Sebbene Korinne non l’abbia domandato, si sentiva il quesito nel suo tono di voce… “Stiamo facendo la cosa giusta?” Abbiamo appena ucciso persone che perseguivano il nostro stesso scopo… e se la missione data dalla resistenza fosse quella di difenderle? Comincia a bollire un po’ di rabbia nelle mie vene, ogni volta che ci viene assegnato un compito sono più i quesiti che sorgono che le risposte.

Quel che mi si mostra nella stanza successiva, mi fa accantonare i pensieri. Una stanza, tinteggiata a schizzi di sangue e budella… un simbolo di una clessidra inciso sul pavimento e null’altro. Yenros procede, per lui non c’è nulla di interessante qui, gli altri lo seguono. Io mi attardo nella stanza, la osservo, cerco… ci deve essere qualcosa, lo sento nelle ossa, ma ancora non capisco cosa.

Domande affollano la mia testa: “Questo sangue sarà umano o demoniaco? Come lo posso distinguere? Saranno stati gli umani di prima a compiere questo scempio? Sacrifici? Sono disposto ad accettarli se servono per ristabilire lo scorrere del tempo?”

Mi tiro uno schiaffo. “Haela perdonami…”

Discutono… meglio avviarmi.

Stanno ragionando su come procedere, una vecchina accasciata a terra tiene un fagotto in mano. Korinne mi invita a verificare se ha bisogno di cure, e la risposta delle vetusta mi sorprende…

Ali fanno a brandelli la veste, artigli spuntano alle estremità delle dita e spine si fanno strada attraverso la sua pelle che diventa di un verdastro spento… la stessa cosa succede dal fagotto. In breve ci troviamo davanti due demoni spinati di dimensioni notevoli. Ovviamente farò pagare anche questa a Korinne…

Continua…